Dopo una prima parte a sfondo romantico la trama s’incentra sul tema della faticosa crescita dei figli da parte dei genitori per poi, progredendo insieme alla storia, attestarsi infine sul rapporto meno dipendente e più paritario con i figli adolescenti nel momento in cui questi cominciano ad essere più indipendenti e a confrontarsi con problemi più complessi e adulti. Tali difficoltà vengono ben strutturate anche grazie alla particolare condizione fiabesca dei due figlioletti che sono per metà umani e per metà lupi. Questa condizione infatti complicherà sia la posizione genitoriale sia la loro, metaforizzando inoltre alcune problematiche di vita in delle scelte reali che i protagonisti compieranno durante la storia portandoli da una città che sembra opprimere la vita libera di ‘persone speciali’ alla campagna dove, grazie al duro lavoro e alla solidarietà contadina, questa famiglia riuscirà a trovare la sua dimensione e i suoi spazi. Sarà proprio qui che i due bambini – lupo cresceranno e decideranno il loro destino e dove, contestualmente, anche la madre completerà il suo compito, realizzandolo per intero, accettando anche dopo averli cresciuti, di lasciarli andare, ognuno per la sua strada.
recensione di: Daniele Caputo